Siamo a Le Locle, paesino svizzero
situato al termine della valle
del Giura, a ridosso del confine francese, nel 1865 e
l’orologiaio Georges Favre Jacot è al lavoro. Il suo obiettivo è
quello di
razionalizzare il più possibile la produzione e vendere ai prezzi
migliori gli orologi costruiti.
Detto con una parola, allora sconosciuta, che oggi ben
conosciamo: è l’ingegnerizzazione.
Costruisce orologi da tasca di gran precisione e molto
apprezzati, col suo nome: Favre-Jacot.
Da oltre 10 anni, circa un terzo della popolazione del paesino,
lavora al suo servizio, nella sua
Manifattura.
Nel 1896, divenuto ormai celebre, ottiene una
medaglia d’oro all’Esposizione nazionale svizzera. Nel 1903, ha
l’onore di ricevere il primo premio al concorso di precisione
per cronometri, dall’osservatorio di Neuchatel. Da qui ebbe
inizio quello che possiamo definire un guinnes di record per la
casa: a tutt’oggi i successori economici di Favre-Jacot (Zenith),
vantano oltre 1500 premi di precisone, medaglie e riconoscimenti
internazionali, ricevuti sempre per la miglior cronometria! Nel
1911 Favre-Jacot si ritira e i suoi discendenti fondano il
marchio ben conosciuto il tutto il mondo: Zenith.
Ormai il mondo
di Georges Favre-Jacot, sta cambiando.
Dagli orologi da tasca, si passa a quelli da polso, seppur
lentamente. Nel 1917, alla data della sua morte, la casa lancia
un orologio da polso dotato di svegliarino. E’ uno dei primi del
mondo, dotato di queste caratteristiche. Subito dopo inizia a
fabbricare il tipo di orologio complicato per cui diverrà
famosa: il cronografo. I primi modelli sono di calibro grande e
ricordano quelli da tasca, fino a tutto il 1920. Più tardi
vengono costruiti cronografi col celebre movimento
Excelsior-Park.
Negli anni ‘30 la Martel Watch Co. ha messo a punto per la
Universal Geneve alcuni movimenti cronografici (calibri) che
sono poi passati alla storia: il calibro 749 e il calibro 285,
divenuti poi la famiglia dei calibri 146 Zenith. Altri modelli
interessanti sono i cronografi d’aviazione: “Cronometro Tipo
CP2”, con cassa interna antimagnetica e lunetta girevole,
graduata in 60 minuti.
Questo orologio sarà poi fabbricato negli anni settanta per A.
Cairelli di Roma.
Nel 1954 la Zenith batte il record assoluto di
precisione, nella categoria cronometri da polso e guadagna il
primo premio per fabbricanti di serie, riconosciuto
dall’osservatorio di Neuchatel. Per questa prova la Zenith ha
utilizzato il leggendario calibro 135. Tra il 1948 e il 1962 sono
costruiti più di 11.000 esemplari di questo movimento a carica
manuale. Tutti sono fabbricati nell’atelier di Le Locle. Molti
di loro erano certificati cronometri e possedevano il bollettino
ufficiale. I collezionisti dei movimenti di forma e dei movimenti
automatici della casa, lo ricordano bene e lo ricercano.
Negli anni 60 la Zenith riassorbe la Martel Watch Co. e nel 1969
presenta il primo cronografo del mondo a ricarica automatica con
rotore centrale, dalle caratteristiche molto avanzate. La
frequenza di oscillazione del bilancere è di ben 36.000 A/h, la
denominazione tecnica del calibro è: “tipo
3019 PHC”. Grazie all’elevata frequenza, può misurare intervalli
di tempo con la precisione di 1/10 di secondo. E’ più conosciuto
come calibro “El Primero” ed è il primo ed unico movimento
meccanico a carica automatica con tali caratteristiche, poi
evolutosi nel cal.400 e tutt’ora in produzione.
Sempre nel 1969,
la Zenith entra a far parte della Holding svizzera
“Mondia-Zenith-Movado”.
Nel 1971 avviene un passaggio di quote:
la Zenith Radio Corporation americana acquista le quote di
maggioranza nella holding ma, nel 1978 le cede e il gruppo
ridiventa proprietà di azionisti svizzeri.
Il gruppo finanziario
acquirente fa parte delle Costruzioni Meccaniche Dixi e fino al
1984 non vi sono altri cambiamenti. Da questa data, Movado viene
ceduta alla North American Watch Co. e sui quadranti degli
orologi delle varie tipologie, prodotti dal gruppo, figura solo
il nome Zenith. Oltre al celebre calibro “ El Primero”, notevole
importanza riveste anche il calibro di manifattura denominato
“Calibro 6” a ricarica automatica.